In my blog

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venerdì 25 dicembre 2015

Desideri di natale.

Una stella cadente brillò nel cielo durante la vigilia di natale della piccola Sophia. Proprio mentre si stava mettendo a dormire, dalla sua stanza illuminata da un piccolo lume. Gli occhi della piccola avevano fissato quella stella con aria sognante e la sua voce aveva sussurrato un desiderio semplice.
«Vorrei che questo natale fosse bellissimo!»
Si svegliò presto e subito si diresse in salotto. Sorrise felice di scoprire che babbo natale la aveva accontentata.
In quell'albero immenso all'angolo fra salotto e cucina spiaccavano quelle palline di cristallo risaltate dalle luci colorate, posizionate strategiacamente dietro. Gli angeli dorati e argentati attaccati da nastri brillanti. E ancora, palline a forma di fiocchi di neve, di slitta, o semplicemente dai colori sgargianti.
In basso c'erano decine e decine di pacchetti regalo.
Sophia li fossò con aria sognante.
Alle sue spalle sua madre faceva il suo ingresso. Sorrideva e la stringeva a sé suggerendole poi di scartare i regali.
Sembrava un sogno.
Quei regali così belli. La casa per le bambole, la bici, vestiti nuovi, il grosso peluche rappresentante una tigre che la bambina aveva tanto desiderato.
La meravigliosa giornata con i suoi genitori che per quel giorno, finalmente, non lavoravano. Avevano voluto portarla a passeggiare, a guardare i grandi alberi di natale in centro, a farsi foto, ed avrebbero cenato in quel ristorante che a mamma piaceva tanto.
Sembrava un sogno.

Alzando la testa dal cuscino Sophia si stiracchiò. Con le sue babbucce a forma di coniglioetto camminò sino al salone.
Guardò quel piccolo alberello di natale con le luci e le palline blu di varie forme. Non era proprio la stessa cosa.
Fissò quei tre pacchetti regalo sotto l'albero. Di sicuro uno era quello della sciarpa che mamma aveva fatto per papà, l'altro doveva essere la piastra per capelli che papà aveva preso per mamma. Il terzo era per Sophia.
Le parve abbastanza grande.
Camminò per il corridoio sino alla camera dei genitori.
Dormivano ancora. Suo padre russava drasticamente e sua madre aveva profonde occhiaie... dopotutto entrambi avevano lavorato fino a tardi lasciandola a casa della zia. Quando erano tornati a prenderla sbadigliavano ed erano di poche parole.
«Come volevasi dimostrare, era solo un sogno» mugolò.
Andò ad infilarsi nel loro letto e dormì un'altra oretta.
Il suo unico regalo era una casa delle bambole costruita dai suoi genitori ma con tutti i confort e l'arredamento che desiderava.
Avevano mangiato a casa, sia per pranzo sia per cena ma avevano passeggiato e fatto le foto.
I suoi genitori avevano fatto gli straordinari la vigilia per passare tutto il giorno di natale con lei.

Quello che pensò Sophia una volta messa a letto la notte di natale fu che era felice così. «É stato proprio un bel natale» disse.
Non avranno avuto un albero gigantesco e ricco di decorazioni sotto il quale c'erano regali più costosi e numerosi ma, sotto il suo piccolo albero, aveva giocato con la sua casa delle bambole mentre mamma e papà le avevano narrato come avevano costruito quella sedia o la parete, oppure quell'altra cosa così graziosa.
Una giornata insieme a ridere e far foto, passeggiando era tutto ciò che aveva bisogno Sophia per essere felice, perché alla fin fine la gioia di passare del tempo con chi ami é il desiderio di tutti.